Sono convinto del fatto che oggi ogni tipo di progettualità che voglia veramente immaginare e adoperarsi nella costruzione di un futuro che ponga veramente l'essere umano in carne ed ossa al centro, vada attivata nell'ambito del paradigma della riproducibilità, un suo accuratissimo studio, un'attenta analisi che attesti la certezza della sua attuabilità e l'attivazione di progetti concreti.
Di fatto però, il cambio di paradigma economico (che sempre riflette una visione del mondo) da quello della Scarsità (sul quale si sostanzia e legittima il pensiero unico in economia) a quello della Riproducibilità (alla base del pensiero critico e eterodosso), allo stato attuale non vede nessuna possibilità di emergere a livello mediatico.
Guardando alla politica in Italia, senza dimenticare il fatto che le leve decisionali sono appannàggio della governance sovranazionale tecnocratica da cui ne deriva un'enorme ridimensionamento, è sotto gli occhi di tutti, il fatto che dopo le elezioni politiche nazionali del 2013, ci fosse stato un momento nel corso del quale il Partito Democratico e il Movimenti Cinque Stelle avrebbero potuto registrare e configurare la loro progettualità e le loro proposte abbandonando l'attestata inadeguatezza del paradigma della scarsità che si rifletteva e continua a riflettersi per esempio sulle "apparentemente irrazionali" decisioni inerenti l'austerity; ma di fatto non c'è stata nessun vero cambiamento e si sta percorrendo la stessa strada che porta l'elettorato verso il baratro di una condizione neofeudale e dove l'unica cosa che muta è il rapporto incrementale con cui ciò avviene (in tale senso il governo Monti si contraddistinse per un aumento di velocità che rischiava di essere insostenibile).
Di fatto da due anni a questa parte, con Renzi segretario, il PD si è definitivamente configurato sulla Scarsità; lo stesso M5S con Casaleggio in pectore abita la Scarsità con diverse sfumature seppur buona parte della base del movimento abbia dato prova di indagare la Riproducibilità la quale contempla una riconfigurazione della competività-globalizzazione.
Con motivi e moventi diversi ambedue le forze politiche italiane si sono dimostrate fin qui fuori dal "tempo storico" nella prospettiva di proporre e attuare un cambiamento.
Così come la possibilità di vedere implementata una progettualità altra incardinata sul paradigma della riproducibilità per superare la crisi economica e viene accantonata e messa in sordina da meccanismi di conservazione dello Status Quo.
Con riferimento a quanto ho cercato di esprimere, nel corso del 2013-2014 realizzai due caricature e una vignetta.
http://www.bankofengland.co.uk/publications/Pages/quarterlybulletin/2014/qb14q1.aspx
http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q1.pdf
Il Quartely bulletin avrebbe dovuto essere come minimo l'equivalente del tormentone dell'estate nell'ambito della musica leggera, tutti i giornali che si occupano di politica e di economia avrebbero dovuto trattare in modo esteso tale esternazione della Banca centrale d'Inghilterra, invece se n'è parlato solo di striscio e poi nulla.
Ci sono dei post del blog Cobraf di Giovanni Zibordi di fine marzo che trattano la questione in modo molto interessante:
http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=14&sh=1
(il titolo del post è: Tasso di cambio della moneta e quantità di moneta)
http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=13&sh=1
(il titolo dei post è:
- Emozioni Umori e feeling in Economia
- Il Fatto si è accorto del clamoroso documento della Banca d'Inghilterra
Mentre poco dopo il Presidente del consiglio dei ministri va dalla Merkel dopo aver dichiarato di voler alzare il deficit dal 2,6 concordato al 2,8 anzi al 3%
Di fatto però, il cambio di paradigma economico (che sempre riflette una visione del mondo) da quello della Scarsità (sul quale si sostanzia e legittima il pensiero unico in economia) a quello della Riproducibilità (alla base del pensiero critico e eterodosso), allo stato attuale non vede nessuna possibilità di emergere a livello mediatico.
Guardando alla politica in Italia, senza dimenticare il fatto che le leve decisionali sono appannàggio della governance sovranazionale tecnocratica da cui ne deriva un'enorme ridimensionamento, è sotto gli occhi di tutti, il fatto che dopo le elezioni politiche nazionali del 2013, ci fosse stato un momento nel corso del quale il Partito Democratico e il Movimenti Cinque Stelle avrebbero potuto registrare e configurare la loro progettualità e le loro proposte abbandonando l'attestata inadeguatezza del paradigma della scarsità che si rifletteva e continua a riflettersi per esempio sulle "apparentemente irrazionali" decisioni inerenti l'austerity; ma di fatto non c'è stata nessun vero cambiamento e si sta percorrendo la stessa strada che porta l'elettorato verso il baratro di una condizione neofeudale e dove l'unica cosa che muta è il rapporto incrementale con cui ciò avviene (in tale senso il governo Monti si contraddistinse per un aumento di velocità che rischiava di essere insostenibile).
Di fatto da due anni a questa parte, con Renzi segretario, il PD si è definitivamente configurato sulla Scarsità; lo stesso M5S con Casaleggio in pectore abita la Scarsità con diverse sfumature seppur buona parte della base del movimento abbia dato prova di indagare la Riproducibilità la quale contempla una riconfigurazione della competività-globalizzazione.
Con motivi e moventi diversi ambedue le forze politiche italiane si sono dimostrate fin qui fuori dal "tempo storico" nella prospettiva di proporre e attuare un cambiamento.
Così come la possibilità di vedere implementata una progettualità altra incardinata sul paradigma della riproducibilità per superare la crisi economica e viene accantonata e messa in sordina da meccanismi di conservazione dello Status Quo.
Con riferimento a quanto ho cercato di esprimere, nel corso del 2013-2014 realizzai due caricature e una vignetta.
caricatura (2013) W.I.P. "ma cosa aspettano?" |
http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q1.pdf
Il Quartely bulletin avrebbe dovuto essere come minimo l'equivalente del tormentone dell'estate nell'ambito della musica leggera, tutti i giornali che si occupano di politica e di economia avrebbero dovuto trattare in modo esteso tale esternazione della Banca centrale d'Inghilterra, invece se n'è parlato solo di striscio e poi nulla.
Ci sono dei post del blog Cobraf di Giovanni Zibordi di fine marzo che trattano la questione in modo molto interessante:
http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=14&sh=1
(il titolo del post è: Tasso di cambio della moneta e quantità di moneta)
http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=13&sh=1
(il titolo dei post è:
- Emozioni Umori e feeling in Economia
- Il Fatto si è accorto del clamoroso documento della Banca d'Inghilterra
La Banca d'Inghilterra se ne esce con una spiegazione circa la creazione della moneta nell'economia moderna |
Mentre poco dopo il Presidente del consiglio dei ministri va dalla Merkel dopo aver dichiarato di voler alzare il deficit dal 2,6 concordato al 2,8 anzi al 3%
Caricatura Renzi work in progress |
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