mercoledì 29 ottobre 2014

STORYBOARD, LA MACCHINA DA PRESA


In generale, dal punto di vista tecnico, la consapevolezza di come funziona la macchina da presa "virtuale" è fondamentale per la realizzaione di uno storyboard.

Quando in un'inquadratura c'è un personaggio, tipicamente, la macchina da presa è "da qualche parte" sotto la linea degli occhi del soggetto inquadrato.


la macchina da presa è sotto la linea degli occhi del personaggio

Una buona pratica nella composizione di un'inquadratura o di una vignetta può essere quella di ricordarsi dell'esistenza della "regola dei terzi". In sintesi "la regola dei terzi" consiste nel dividere in 9 sezioni la vignetta o l'inquadratura, dividendo in tre parti l'altezza e la larghezza della vignetta.
In questo modo, le caratteristiche rilevanti dell'azione rappresentata dovrebbero trovarsi nei pressi dell'intersezione tra le sezioni.

la regola dei tezi è una guida da tenere in considerazione nella composizione della vignetta/inquadratura

Di seguito alcune opere o frame dove ci si può "accorgere" della "regola dei terzi":


"La strada" (1954) di Federico Fellini

"La voce della Luna" (1990) di Federico Fellini


Robin Hood (1973) - Walt Dysney Production





Mutant Aliens (2001) di Bill Plympton

Idiots and Angels (2008) di Bill Plympton




Blacksad - Somewhere within the shadows (2000). Testi di Juan Díaz Canale, disegni di Juanjo Guarnido

Anacoreti nel deserto (1947) di Pietro Annigoni


lunedì 27 ottobre 2014

LA PO-ETICA DEL RACCONTA STORIE, NEW ITALIAN EPIC, UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE

Nel prossimo post inizierò ad affrontare lo storyboard. Storyboard è un termine inglese che può essere tradotto con "tavola del racconto".
Lo storyboard è uno strumento fondamentale dell'arte sequenziale poiché è la rappresentazione per immagini di un'idea.

Credo che in un tempo in cui ogni cosa sembra farsi racconto ogni "racconta storie" debba mettere bene a fuoco la sua missione cercando la quadratura del cerchio tra la sua ossessione di raccontare e la consapevolezza nel fatto che le storie siano indispensabili per cogliere la realtà.
Oggi il fiume delle storie ha inondato la comunicazione a 360 gradi e le storie arrivano direttamente alle persone, oggi è più facilmente percepibile il fatto che se una storia viene raccontata con costanza, diviene funzionale alla creazione di una visione del mondo condivisa (basti pensare, nell'ambito della politica economica, ai vari mantra a supporto delle politiche di austerity e flessibilizzazione del lavoro). D'altro canto, le stesse storie diventano efficaci proprio perché oltre al fatto di rivolgersi alla ragione, connettono emozioni e visioni del mondo, fatti e sentimenti dando vita ad un incantesimo potente, ma mai totale.
Il potere magico di una storia risulta ridimensionato laddove molti bambini possono credere contemporaneamente che Babbo Natale porti i regali a tutti ma che questi siano stati acquistati dai loro genitori e parenti, laddove il Re voglia far credere al popolo di essere il figlio del Sole ma il popolo lo sbeffeggi e racconti altri miti, laddove il titolare di un Hedge Fund affermi di speculare sul valore di immobili di pregio a solo scopo cautelativo dei creditori chiamando in causa la figura del legislatore a fronte dell'incongruenza ed insostenibilità dello scenario in cui opera messogli dinnanzi da un giornalista, laddove lo "scienziato" a capo del Governo, per rimediare ad una situazione di crisi economica inasprisce l'utilizzo degli stessi strumenti che hanno generato ed acuito la situazione avvalendosi di studi accademici a sostegno della sua azione, peggiorando di fatto la situazione, dove l'unico scenario è quello che vede l'aumento o la diminuzione della velocità che conduce al baratro dell'insostenibilità.

Nel libro New Italian Epic (Letteratura, sguardo obliquo, ritorno al futuro), in un passo del saggio conclusivo "La salvezza di Euridice", Wu Ming 2 affronta l'importanza delle storie e la missione dei "canta storie" attraverso la seguente allegoria:
"L’immaginario è una palude, un universo anfibio. Chiamiamo realtà  l’affiorare di un’isola. Dove alcuni  vedono un lago, altri passano con l’acqua alla caviglia. Dove alcuni vedono terra, altri affondano nel fango. Le storie sono pietre di fiume. Anche le più solide sono fatte di sabbia, e se le metti nel fuoco scoppiano come bombe, perché hanno dentro l’umidità. Si possono lanciare come armi o come attrezzi da giocoliere. Ci si può costruire un rifugio o una diga. Si possono buttare nell’acqua per vedere gli spruzzi o per far emergere un guado. A noi la scelta, purché teniamo conto che c’è una comunità di persone che deve muoversi nella palude, e noi ne facciamo parte. In certi momenti, sarà bello sollevare gli animi di qualcuno, facendo il saltimbanco con una pietra sulla testa. Ma il problema di attraversare il pantano resterà irrisolto."

Sempre nello stesso saggio Wu Ming 2 pur condividendo la tesi dello scrittore francese Christian Salmon "la palude è squassata dai bombardamenti e l’uso che faremo delle nostre pietre non può che tenerne conto. Bisogna resistere alla violenza simbolica del potere", critica "l’abbozzo di strategia che egli prende in prestito dall’ultimo manifesto artistico di Lars von Trier":
"La parte di mondo che cerchiamo non può essere circoscritta da una «storia», o avvicinata seguendo «un’angolazione ». Storia, argomento, rivelazione e sensazione ci hanno sottratto questo soggetto: il resto del mondo, che non è facile da trasmettere, ma senza il quale ci è impossibile vivere. Il nemico è la storia. La sfida del futuro è vedere senza guardare: sfuocare!"
lo stesso Wu Ming 2 conclude affermando:
"Questa lode dell’ineffabile non è altro che una ritirata venduta per contrattacco. Poiché l’immaginario è un pantano, e molte mappe a disposizione sono contraffatte, meglio rinunciare a qualunque percorso e farsi guidare dall’istinto, dal sesto senso, dalla mano di Dio.
Salmon sogna una contronarrazione, capace di inceppare la macchina per fabbricare storie. La proposta ha un vago sapore luddista: qualcun altro ci ha insegnato che il controllo della macchina è molto meglio della sua distruzione. Occorre imparare a usarla, dare e prendere lezioni di guida. Studiarne insieme la manutenzione, averne cura.
Se una contronarrazione esiste, non sarà un sasso  nell’ingranaggio. Non sarà una smentita infilata nelle storie altrui, con l’unico effetto di raccontarle di nuovo. La macchina mitologica ci aiuterà a costruirla, e le pietre di fiume saranno la materia prima. L’unica alternativa per non subire una storia è raccontare mille storie alternative."

venerdì 24 ottobre 2014

LE COSCE SONO DENTRO AL BACINO DELL'ARMATURA

In questo post, sempre con riferimento all'astrazione dell'anatomia umana, si vede come le cosce inizino nel bacino.

La consapevolezza di questo riferimento può risultare molto utile nella rappresentazione dei soggetti con le gambe piegate; di seguito un po' di esempi.




Nei prossimi post cercherò di approfondire la schematizzazione delle ossa principali del torace, delle braccia e delle gambe, intanto di seguito una schematizzazione della forma dei muscoli della coscia e di come abbiano la loro origine nel bacino.
la forma dei muscoli della coscia

giovedì 16 ottobre 2014

ARMATURA E LA LINEA D'AZIONE

Un po' di armature/manichini.
Un aspetto molto interessante è lo studio della linea d'azione (line of action) per conferire dinamicit al soggetto rappresentato o inventato.




La line of action diviene, forse, ancor più cruciale nella progettazione di un personaggio realizzato in stile cartoon, tra qualche post mi concentrerò su quest'aspetto essendo uno di quelli che mi affascinano di più. 

Intanto uno studio della linea d'azione per alcuni disegni di Goofy, in una delle sue versioni stilistiche che preferisco, quella adottata dalla Disney tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta.
Disegno della Disney tratto dal libro "The illusion of life"


martedì 14 ottobre 2014

L'APPARATO SCHELETRICO: CASSA TORACICA E BACINO NELLA "FORMA CUSCINO" - L'OMERO

Dopo aver visto velocemente l'armatura e l'importanza della "forma a cuscino", inizio a sintetizzare l'apparato scheletrico.
Le forme dell'armatura sono flessibili; le braccia, le gambe, per esempio, non sono dei cilindri, proprio perché assecondano le caratteristiche della forma delle ossa.

Di seguito alcuni disegni dove si inizia ad inserire l'apparato scheletrico dentro al manichino.

Dapprima posto un po' di torsi/"forma a cuscino"......




l'omero, un'astrazione della forma dell'omero




Di seguito l'inserimento della gabbia toracica e del bacino nella "forma cuscino".



La gabbia toracica occupa tutta al lunghezza della metà superiore della "forma cuscino".
La massima larghezza della cassa toracica, che presenta, nella sua esemplificazione una forma a uovo, si ha in corrispondenza del quarto inferiore.

Il bacino occupa i 2/3 della seconda metà della "forma cuscino" partendo dal basso.






domenica 12 ottobre 2014

ANATOMIA - RISCALDAMENTO - IMPORTANZA DELLA "FORMA CUSCINO"

Prima di iniziare a disegnare l'anatomia può essere utile fare dei disegni per sciogliere la mano.
Un esercizio che mi sembra particolarmente interessante è quello di disegnare dei cerchi o delle ellissi in modo da riempire un foglio o una porzione di esso, il tutto senza sovrappore le figure ma cercando di tenerle tangenti l'una all'altra.
Un altro esercizio è quello di disegnare un'ellissi e poi altre due più piccole partendo dal centro di quella iniziale; un altro è quello di disegnare gli assi di un'ellissi in base a come è inclinata l'ellissi.






In questo post voglio affrontare l'importanza della "forma a cuscino" o pillow shape.
La forma a cuscino è un ingombro che accoglie la gabbia toracica e il bacino. Le "orecchie" del cuscino sono dei riferimenti per identificare agevolmente i punti in cui vanno collocate le estremità esterne delle clavicole (l'acromion) per la parte alta e l'inizio del grande trocantere per la parte bassa.



Un riferimento utilissimo che ci viene dato dalla forma a cuscino è il fatto che le due metà curve per via della flessibilità della forma del corpo umano, sono sempre uguali.
La forma a cuscino, molto usata nei cartoni animati, permette di studiare il livello di flessuosità e elasticità che vogliamo conferire al soggetto rappresentato.
La forma a cuscino è un po' più ampia della cassa toracica e del bacino, poiché le contiene.






CARICATURA MARIO MONTI: IL PARADIGMA DELLA SCARSITA' parte 2

Di seguito descrivo il metodo che utilizzo quando voglio fare una caricatura ma anche quando progetto un personaggio che si ispira a persone che conosco o ho incontrato.

Per Monti ho proceduto così, automaticamente, un po' come quando ero sui banchi di scuola e mi trovavo nel corso delle lezioni a fare delle caricature degli insegnanti, ho buttato giù degli schizzi che lo ritraevano, così come mi venivano.




Nel momento in cui ho deciso di realizzare la vignetta/caricatura "Mario Monti: il paradigma della scarsità" utilizzando una tecnica "pittorica", dato che ciò avrebbe richiesto un maggior grado di dettaglio, ho raccolto delle immagini di Monti di trequarti e di profilo da internet, in modo da avere una percezione tridimensionale del soggetto e di consolidare l'immagine e la percezione che avevo avuto inizialmente.



Quindi ho buttato giù una serie di disegni rapidi cercando di studiare le volumetrie del volto del soggetto.




Quindi ho schizzato l'impostazione della vignetta in modo veloce, inserendo gli spunti che mi avevano portato a finalizzare il disegno.


Dato che la vignetta vedeva il soggetto di profilo, ho studiato più attentmente il suo profilo e la posa attraverso la quale volevo ritrarlo; per la posa mi sono avvalenso di un autoscatto.




Ho sviluppato il disegno in scala di grigi.



Quindi ho finalizzato il disegno dipingendo su un livello sovrastante


CARICATURA MARIO MONTI: IL PARADIGMA DELLA SCARSITA' parte 1

Inizio a postare delle caricature.
Lo scopo è quelo di descrivere il processo realizzativo.
Tecnicamente ho realizzato le caricature utilizzando Photoshop, sia per quanto riguarda il disegno che per quanto riguarda la colorazione.
Nella fattispecie per questo disegno ho proceduto dipingendo (digital painting) in scale di grigi e poi ho utilizzato i colori su un livello superiore.



Prima di entrare nelle specificità del processo realizzativo e più in generale del metodo che utilizzo per costruire i personaggi attraverso una documentazione per immagini, vorrei descrivere cosa ho tentato di rappresentare con questo disegno.
Tra gli argomenti che mi interessano di più ci sono la politica economica e la macroeconomia, questo perché queste discipline sono strettamente legate ai destini delle persone, o meglio alla loro concreta possibilità di vivere bene o male.

Dietro ad ogni decisione di politica economica, c'è una teoria economica, ma ancora di più c'è una visione del mondo.

Ho realizzato questa caricatura o vignetta nell'estate del 2013 alla fine di un percorso di osservazione e studio dell'operato di Mario Monti in veste di Presidente del Consiglio del Governo tecnico.
 Più in generale ho realizzato una serie di vignette, caricature e riflessioni sul paradigma soggiacente alla teoria economica dominante (o mainstream o new consensus), il "paradigma della scarsità" e su quello dell'economia critica (o più in generale eterodossa): il "paradigma della riproducibilità". Di ciò si può trovare un approfondimento in questo blog:
http://intheglitch.blogspot.it/

Qui mi limito a descrivere per punti ciò che mi ha portato a disegnare questa vignetta:

- alla fine del 2011 i mercati finanziari fecero crollare i titoli di Stato italiani a causa del rapporto Debito pubblico/PIL che vedevano l'Italia a rischio di default o più semplicemente un potenziale "cattivo pagatore"

- Mario Monti venne nominato presidente del Consiglio a capo di un governo tecnico con l'obiettivo di attuare una politica di riduzione del deficit attraverso l'austerity, uno dei capisaldi del pensiero economico dominate (mainstream o pensiero unico) fondato sul "paradigma della scarsità"

- le politiche di austerity si concretano nella riduzione della spesa pubblica, l'aumento di imposte e tariffe allo scopo di ridurre l'indebitamento e aumentare il risparmio.

- Monti, coerentemente con il fatto di essere un rappresentante del pensiero economico dominante, affermò che se da una parte, le politiche di austerity avrebbero avuto effetti depressivi sulla spesa della popolazione per l'acquisto di beni e servizi con conseguente ulteriore calo della produzione, dell'occupazione e dei redditi, dall'altra, gli effetti depressivi dell'austerità sarebbero stati temporanei e più che compensati da vigorose politiche di liberalizzazione (sprattutto del mercato del lavoro) che avrebbero dato l'impulso per liberare le forze del mercato e per superare la crisi; "l'austerità espansiva" di Alesina.

- a corredo di questa linea di pensiero e di azione, uno studio dell'U.E. sostenne che il coefficiente recessivo di un inalzamento del prelievo fiscale avrebbe potuto esser stimato attorno al 50%. Quindi a fronte della richiesta di "sacrifici" per 10 alla popolazione si avrebbe avuto una diminuzione del PIL di 5 e ciò avrebbe migliorato il rapporto Debito pubblico/PIL con conseguente rassicurazione delle agenzie di rating.

- la scuola economica eterodossa, in primis i postkeynesiani, da sempre critica nei confronti degli effetti benefici dell'austerità, sostenne che tale politica economica avrebbe aumentato il rapporto debito pubblico/PIL e apportato danni ingenti al sistema economico. Questo perché il ragionamento implicito all'imposizione dei sacrifici e il loro legame con la diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL è errato in quanto non considera l'effetto del "moltiplicatore fiscale keynesiano" (lo considera pari a 1).

- Il governo Monti, disconoscendo il pensiero economico keynesiano, attuò le politiche di austerity, in linea con le indicazioni della Commissione europea, del FMI e della BCE.

- nel 2012 si cominciò a riscontrare come le politiche di austerity attuate dal Governo tecnico italiano, di fatto, stessero distruggendo l'economia reale oltre ad aumentare il peso del debito pubblico sul PIL, infatti il coefficiente moltiplicativo dell'effetto dell'inalzamento delle tasse venne stimato attorno al 200% (contro il 50% previsto).

- nel gennaio del 2012, le principali agenzie di rating declassano l'Italia, ma i mercati finanziari anche se il rapporto debito pubblico/PIL era peggiorato (aumentando del 12%), si calmarono anche e soprattutto a fronte dell'impegno della BCE di comprare i titoli di Stato laddove fosse stato necessario

- nel 2013 il Fondo monetario ha ammesso che le previsioni circa la contrazione dell'economia per via dell'austerità e dell'aumento delle tasse furono sbagliate perché avevano sottostimato: il significativo aumento della disoccupazione, la caduta dei consumi e degli investimenti che queste avevano causato.


Quindi in sostanza, Monti attuando la politica dell'austerity allo scopo di rimbrosare una parte del debito pubblico pari a 10, per via del moltiplicatore fiscale, ha ottenuto un effetto recessivo pari a 20; posto che il 50% del PIL va in tasse, quindi il fabbisiogno erariale è pari a 10, il risultato finale fu che l'Italia era indebitata come prima, ma aveva aumentato il debito di 20.
Moodies, S & P e Fitch nel valutare i btp italiani a 10 anni declassarono l'Italia e "bocciando" Mario Monti.
Il PIIGS italiano (di fatto un personaggio di fantasia come avremo modo di vedere più avanti) si trova anche lui bocciato, declassato e con prospettive di reddito e occupazionali potenzialmente peggiorate nel bel mezzo di una spirale deflattiva imposta.
Il maiale si rivolge a Monti ma questo non curante procede lungo la sua strada come un sonnambulo guidato dal sistema tolemaico/pensiero unico, mai come oggi entrato in una crisi dalla quale non è in grado di uscire.







venerdì 10 ottobre 2014

THUMBNAIL E STORYBOARD - ESERCIZI DA FILM

Trovo che una buona pratica per imparare l'arte sequenziale sia disegnare degli storyboard molto veloci dopo aver guardato dei film.
Io procedo così, dopo aver guardato un film, butto giù dei thumbnail, la maggior parte di questi piccoli schizzi, li realizzo dando una rapida occhiata al fermo immagine dell'inquadratura che mi ha colpito.

In un secondo momento passo ad analizzare una singola inquadratura o una scena o una sequenza per capire come sono state affrontate determinate situazioni nel corso della narrazione per immagini.


Questi thumbnail li ho disegnati guardando la prima puntata della serie "True detective", l'intera serie è stata scritta da Nick Pizzolato e diretta da Cary Joij Fukunaga.


























Questi thumbnail verranno utilizzati nei prossimi post per analizzareare alcune sequenze e fotogrammi per capire le scelte effettuate dal regista, piuttosto che provare ad interpretarle,
il tutto dopo aver introdotto alcune consuetudini relative all'arte sequenziale, partendo da una classificazione teorica delle varie tipologie di inquadrature.
 
Pur essendo sempre stato attratto dalle potenzialità narrative delle serie televisive, non ne sono un fruitore assiduo. Questo perché ho sempre avuto difficoltà a trovare la giusta attinenza tra la mia ricerca o "discorso aperto" e le opere realizzate e distribuite sul mercato.
Nel caso di "True detective", viceversa, ci sono diversi elementi che mi hanno incuriosito.

Di seguito i link al blog di Giuseppe Genna, uno degli scrittori che seguo con particolare interesse, dove ci sono alcune sue riflessioni sulla serie televisiva "True detective":

http://www.giugenna.com/2014/02/13/eccezionalita-di-true-detective/
http://www.giugenna.com/2014/03/13/true-detective-fine-della-serie-prime-impressioni/