mercoledì 7 gennaio 2015

CARICATURE 2013 - MATTEO RENZI - STUDIO CHARACTER DESIGN PER STRISCE (W.I.P.)

Nell'estate del 2013 decisi di iniziare a studiare un personaggio in stile cartoon che potesse richiamare la figura emergente di Matteo Renzi. Questo perché Matteo Renzi, al di là del refrain sulla rottamazione, mi sembrava effettivamente avere le "potenzialità" per essere un protagonista della politica del futuro. 
Renzi è nato l'11 gennaio del 1975, è un coetaneo ed oltre ad avere una mimica e una gestualità che, a pare mio, ben si prestavano e si prestano a trarne un personaggio, parimenti, le sue affermazioni si prestavano e si prestano a degli spunti di riflessione.


 "Fantasticando sulla superfice" ed evocando un'immaginario appartenente alla prima adolescenza dei coetanei dell'attuale Presidente del Consiglio, in un certo senso, mi viene da pensare a Renzi come ad una sorta di compagno di scuola, non un compagno di classe né di banco, ma una di quelle persone che si incontrano nei corridoi della scuola, nelle pause quando si va in bagno, al cambio ora quando si va in palestra, per la strada, magari in bicicletta o nel mezzo di una accesissima partita di calcio canicolare in odor di scazzottata in qualche campetto spelacchiato; un ragazzo un po' paraculo e al tempo stesso tenace nel raggiungere i suoi obiettivi.
Un affresco dell'Italia della fine degli anni ottanta inizio novanta, molto naive e volutamente superficiale per innestare un fondale sul quale rappresentare un rapporto dialettico tra le decisioni del Governo di cui Renzi è diventato Presidente del Consiglio dei Ministri il 22 febbraio del 2014 e la generazione sua coetanea. Uno scenario dove ingaggiare dei "tenzoni" e verificare dove questo modus operandi può portare.


Dopo la sconfitta di Renzi alle primarie del 2012, vinte da Bersani, mi immaginai che prima o poi Renzi avrebbe ricoperto un ruolo di primissimo piano, il linea con il sentore che chi ha a che fare con il Potere, finisca, salvo rarissime eccezioni, per farsi trascinare dalla sua corrente, per "subirla". Renzi era entrato nell'immaginario collettivo a forza di marketing politico come l'uomo nuovo della politia italiana.

Quando poi Bersani si dimise e soprattutto quando si cominciò a vedere il nome di Renzi affiancato dai nomi di Yoram Gutgeld, politico e economista israeliano naturalizzato italiano, senior partner e direttore di McKinsey & Company  e paradossalmente, soprattutto al nome di Davide Serra, finanziere, fondatore e A.D. del fondo Algebris, con entrature nella City di Londra, immaginai questa caricatura.
titolo caricatura (2013): Matteo Renzi, preparations for italians’ future….

 

Sulla figura di Gulteld e Davide Serra, rimando a due post del blog del sito www.Cobraf.com, sito di analisi economica e finanziaria di Giovanni Zibordi, autore, insieme a Marco Cattaneo, del libro: "La soluzione per l'euro - 200 miliardi per rimettere in moto l'economia italiana":

http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=22&sh=1
(il titolo del post è: "Yoram il consigliere economico di Renzi")
http://www.cobraf.com/blog/default.php?ps=10&pg=17&sh=1
(il titolo del post è: "La finanza di Serra (dietro a Renzi)"

Di seguito alcuni studi rough sul character ispirato alla figura di Matteo Renzi per un progetto di strisce a fumetti.








schizzo preparatorio per vignetta: Primavera 2014, Renzi va dalla Merkel a discutere il limite del deficit del 3% mentre la Banca d'Inghilterra se ne esce poco tempo prima con il Quarterly Bulletin 2014 Q1



In questo momento storico, a mio avviso, qualsiasi progetto di satira che si ponga l'obiettivo di essere costruttivo e di innestare dei semi di propositività, non deve adottare un approccio a prioristicamente critico e demolente circa le decisioni del governo. Questo perché tale approccio finirebbe per confermare gli esiti che parte della stampa e della satira politca ha ottenuto negli ultimi anni nei confronti della figura di Berlusconi: distrarre l'opinione pubblica dai veri meccanismi del Potere, nonché rafforzare e consolidare, attraverso la negazione pedissequa, la narrazione che andavano ad attaccare.

Con riferimento a ciò mi viene in mente il momento in cui Renzi, più o meno un anno fa, con riferimento alla legge elettorale evocò la figura di Goldrake.

«Trovo sconcertante non la discussione sulle preferenze ma che a fronte di un quadro che mette il Senato gratis, le Regioni a dieta, un taglio di un miliardo ai costi della politica, il ballottaggio, il premio di maggioranza» si protesti. «Chiamate Goldrake, più di così non potevo arrivare».


Proprio sulla scia di questa esternazione e alla luce del ragionamento di cui sopra, mi era venute in mente una serie di vignette che potrebbero intitolarsi: "Postkeynesian Goldrake", dove Renzi, in un'atmosfera trasognate si imbatte nella puntuale spiegazione dei presupposti del pensiero postkeynesiano.














Di seguito alcuni schizzi per delle strisce inerenti al D.E.F., "il documento di economia e finanza", il documento programmatico per l'economia e la finanza (pubblica e non), quello che comprendeva tra le altre i famosi 80 euro.






Rapido studio del volto del professor Padoan








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